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Da Þingeyri a Breiðavík

Prima tappa della giornata è la Cascata Dynjandi, che in islandese significa Cascata Tonante. La sua peculiarità è che è composta da 7 salti per un’altezza totale di circa 100 metri e si allarga dalla cima alla base, passando da 30 a 60 metri di larghezza. Questa è, senza dubbio, la cascata più famosa dei Fiordi Occidentali che merita assolutamente di essere vista.

Cascata Dynjandi

Dopo aver visto queste bellissime cascate ci mettiamo alla ricerca del relitto della baleniera Garðar BA 64. Nata lo stesso anno del Titanic, andò incontro al suo stesso destino. Originariamente conosciuta come Globe IV, la sua costruzione fu ultimata in Norvegia nel 1912 e nacque come nave baleniera all'avanguardia. Lo scafo è stato appositamente rinforzato per sfondare i gelidi mari del sud in cui operava. Una volta che le restrizioni sulla caccia alle balene divennero più diffuse, Garðar BA 64 (il nome che ricevette nel 1963) fu usato per pescare aringhe nelle acque al largo dell'Islanda. Dopo decenni di fedele servizio, nel 1981, l'ex baleniera fu  ritenuta non più sicura e, invece di essere affondata, la vecchia nave si incagliò nella valle di Skápadalur dove rimase fino ad oggi.

Garðar BA 64

Adesso è il momento di raggiungere la spiaggia rossa di Rauðasandur che dista circa 100 km dalla Cascata Dynjandi. Prima però ci fermiamo a pranzare nel villaggio di Patreksfjörður che deve il suo nome a san Patrizio, primo colonizzatore della regione. Arrivati alla spiaggia rossa la prima cosa che osserviamo è una piccola chiesetta in legno ad una decina di metri dal mare, ne ho viste tantissime di chiesette lungo questo on the road attraverso l’Islanda ma ogni volta ne incontro una resto affascinato da come sappiano integrarsi con il paesaggio circostante senza essere invadenti nei confronti della natura.

Chiesetta di Rauðasandur

Per arrivare alla spiaggia di Rauðasandur bisogna prendere una deviazione su strada sterrata che vede susseguirsi diversi tornanti prima di arrivare al livello del mare. Potrebbe sembrare una strada da brividi ma, avendo preso una certa dimestichezza a guidare su queste gravel roads, mi sento di dire che è facilmente percorribile con una 4x4 e poi offre un panorama impagabile. Arrivare su questa magnifica spiaggia, che poi non è proprio rossa ma ocra con alcune sfumature rosa e rosse che dipendono molto dalla luce del sole, e trovarsi a passeggiare sulla sabbia senza nessuno nei dintorni è un’esperienza quasi mistica. Ci si sente fuori dal mondo, circondati solo dal rumore del mare.

Spiaggia di Rauðasandur

Dopo una lunga passeggiata sulla spiaggia ci dirigiamo verso Breiðavík, dove trascorreremo la notte. Questo piccolo insediamento composto da una Guesthouse, un paio di case ed una chiesetta in legno sorge a pochi metri da una spiaggia dorata. Al nostro passaggio da Breiðavík il tempo non è dei migliori così decidiamo di andare direttamente alla più rinomata scogliera di Látrabjarg, famosa per offrire ottime possibilità di birdwatching.

Breiðavík dall'alto

Arrivati alla scogliera di Látrabjarg, però, non troviamo ciò che ci aspettavamo. Infatti non c’è nemmeno l’ombra di un puffin ma per fortuna eravamo riusciti a vederli nelle scogliere di Dyrhólaey, a sud dell’Isola. Il sole inizia a tramontare ed il cielo non è più nuvoloso come prima, decido allora di tornare a Breiðavík nella speranza di riuscire a fotografare un bel tramonto.

Scogliera di Látrabjarg

Tornati a Breiðavík, inizio a cercare il punto migliore per immortalare quello che sarà il più bel tramonto che ho visto qui in Islanda. Decido di posizionarmi alle spalle della piccola chiesetta in legno, il sole ormai ha quasi raggiunto l’orizzonte ed è il momento perfetto per scattare qualche foto! Ciò che ne esce è una delle mie foto preferite in assoluto. Adoro i tramonti, mi piace immortalarli in posti sempre diversi e questo, visto anche il luogo remoto, resta per me qualcosa di unico.

Breiðavík

Il Viaggio continua...

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