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Isola di Papey

La giornata di oggi inizia con una rapida visita, nelle prime ore del mattino, alla cittadina portuale di Höfn, che non ha parecchio da offrire ma è uno dei 2 più grandi centri abitati della costa sud-orientale. Il fatto che non raggiunga nemmeno i 2000 abitanti fa capire il concetto di “grande” centro abitato in Islanda! Sono le 7 e per le strade ancora non c’è anima viva, ne approfittiamo per ammirare il porticciolo mentre la nebbia inizia a diradarsi.

Porto di Höfn

Considerato che non c’è molto da vedere ci mettiamo alla guida alla volta di Djúpivogur, piccolo paesino che non raggiunge le 500 anime ed in cui non troverete nemmeno un cartello pubblicitario per strada. Da qui prenderemo l’imbarcazione che ci porterà all’Isola di Papey che, per secoli, è stata l’unica isola abitata dell’intera costa orientale. Dopo aver pagato l'escursione, precedentemente prenotata tramite e-mail, presso il Café Langabúð ci dirigiamo verso il battello che salperà alle 13:00.

Djúpivogur

Durante la navigazione che durerà circa 1 ora, giunti in prossimità dell'isola, si possono osservare numerose gruppo di foche che riposano tranquillamente sugli scogli e tantissimi Puffin che, fino alla fine di agosto, colonizzano le scogliere di Papey Island. Avvicinandosi a quest'isola si capisce già che si tratta di un luogo incontaminato!

Foche presso l'Isola di Papey

Il nome Papey Island deriva dal Celtico e significa “Isola dei monaci”, questo perché si crede che, intorno al X secolo a.C., sia stata abitata da monaci irlandesi rifugiatisi qui dopo essere stati cacciati dalla popolazione norvegese. I coloni hanno condotto una vita autosufficiente coltivando patate e allevando pecore e nutrendosi di pesci, uova, foche, squali e uccelli. La popolazione di Papey ha raggiunto il picco nel 1726, per un totale di ben 16 abitanti! L’ultimo residente a tempo pieno ha lasciato l’isola nel 1948. Oggi l’isola è abitata, anche se non a tempo pieno, da una sola famiglia; girando l’isola ho avuto il piacere di incontrare un anziano signore che riverniciava la parete in legno della propria casa. Qui sorge anche la più antica Chiesa in legno d’Islanda e la nostra guida ne approfitta per raccontarne la storia e le leggende ad essa legate.

Chiesa in legno più antica d'Islanda

Per ultimo raggiungiamo il faro (rigorosamente arancione, come tanti altri qui in Islanda) da cui si gode di una splendida vista su tutta l'Isola e, con un sorprendente colpo di fortuna, la nostra guida riesce a farci osservare con il suo binocolo una balena che si trovava a poche centinaia di metri dalla costa.

Faro dell'Isola di Papey

Le due ore a disposizione per girare l'Isola sono terminate e devo dire che questo posto merita assolutamente di essere visitato, non solo per le sue bellezze naturalistiche ma anche per quell'alone di mistero che la circonda. Ricordate che qui potrete osservare foche, pulcinelle di mare, capre (che vabbè, sono le vere padrone dell'Islanda!) e, forse, qualche elfo!

Isola di Papey

Il Viaggio continua...

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