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Trekking sul ghiacciaio Vatnajökull e tramonto sul Jökulsárlón

Oggi ci aspetta una giornata impegnativa, soprattutto dal punto di vista fisico. Il pezzo forte del giorno è il trekking sul ghiacciaio Vatnajökull, l'incontro con la guida è alle 10:30 ma prima ci aspetta un altro trekking per raggiungere la cascata Svartifoss. Così, alle 6:00 di mattina, lasciamo la Guesthouse e ci avviamo in direzione Skaftafell National Park. Arriviati a destinazione, dopo un'ora e mezza di guida, parcheggiamo l'auto ed iniziamo la camminata che ci porterà alle "Cascata nera", il suo nome deriva dal paesaggio che la circonda; questa cascata, infatti, effettua un salto di 12 metri nel bel mezzo di un "anfiteatro" di colonne basaltiche esagonali di origine vulcanica.

Skaftafell National Park

Dopo 40 minuti di trekking arriviamo sotto la Svartifoss. Non è imponente come altre cascate islandesi, ma il contesto in cui è collocata la rende comunque unica nel suo genere. Dopo averla ammirata ed aver scattato qualche foto, ci incamminiamo sulla strada del ritorno, sono già passate le 9 e non possiamo permetterci di farci aspettare dalla guida.

Svartifoss

Raggiunto il punto di incontro prestabilito, conosciamo Aaron, la nostra guida. Aron è un ragazzo che esplora i ghiacciai islandesi da ormai 8 anni e, dopo averci fornito l'attrezzatura, ci spiega brevemente come prepararci per il trekking di 6 ore sul ghiacciaio Vatnajökull. Saliti sul pullman, arriviamo alle pendici del ghiacciao, punto di partenza dell'escursione. È giunto il momento, per il nostro gruppo di escursionisti formato da dieci persone di nazionalità diverse, di indossare i ramponi ed iniziare a macinare strada sul ghiaccio. Affrontiamo il percorso che è a tratti impegnativo, ma nulla di impossibile. All'inizio muoversi sulla superficie ghiacciata non è semplicissimo, serve solo qualche minuto per abituarsi! La fatica viene ampiamente ripagata dallo spettacolo straordinario che questo paesaggio ci regala nel momento in cui esce il sole: un accostamento di colori puri, forti, lascia di sasso. Il bianco/azzurro del ghiaccio è in contrasto con il nero della roccia vulcanica, il tutto contornato dall'azzurro del cielo e dal prato verde di un'altura.

Vatnajökull

Aron ci invita a bere l'acqua che scorre nei piccolissimi, ruscelli scavati nel ghiaccio, utilizzando il "Viking Style". In poche parole bisogna piazzare la piccozza come se fosse un "ponticello" sul ruscello, posizionare i piedi ai due lati del piccolo corso d'acqua ed effettuare una flessione per bere direttamente dalla fonte (è più facile a dirsi che a farsi, ve lo garantisco!). Altra piccola esperienza che ci viene suggerita è quella dell' ice climbing, ma questa andrebbe approfondita in un altro tipo di escursione dedicata esclusivamente a questa attività.

Arrivati nel punto più alto che potevamo raggiungere in un trekking di 6 ore, il paesaggio è davvero surreale. Attorno a noi solo il ghiacciaio che, con i riflessi del sole, brilla come se fosse una distesa di diamanti. La soddisfazione di essere in un posto del genere è enorme ma, purtroppo, è giunto già il momento di tornare indietro. 

Ghiacciao Vatnajökull

Tornati alla base, è il momento dei saluti e di godersi un meritato riposo. Verso le 16:30 ci spostiamo in direzione Diamond Beach, una spiaggia nera sulla quale si possono ammirare piccoli iceberg. Quando arriviamo, purtroppo, il tempo non è dei migliori, infatti, ad accoglierci troviamo forte vento e foschia. Ma ciò, comunque,  non influisce sulla bellezza del posto. Qui la potenza delle onde del mare si infrange ripetutamente sui blocchi di ghiaccio, adagiati su un manto di sabbia nera, muovendoli come in una danza.

Diamond Beach

A due passi dalla Diamond Beach c'è il Jökulsárlón, il lago di origine glaciale più grande d'Islanda. I numerosissimi iceberg che solcano le sue acque provengono dal ghiacciaio Vatnajökull. Questi enormi blocchi di ghiaccio che si distaccano dal fronte del ghiacciaio per poi riversarsi sul lago, assumono svariate tonalità di colori che variano dall'azzurro al blu, a diverse gradazioni di bianco e con striature gialle e/o nere, a seconda delle quantità di solfuro e cenere vulcanica in essi presenti.

Questo posto, nonostante le condizioni metereologiche non fossero delle migliori, mi ha lasciato col fiato sospeso per un bel po'. Osservare i giganti di ghiaccio galleggiare sulle acque blu del lago mi ha trasmesso un senso di calma e tranquillità, arricchito dai colori drammatici che stava assumendo il cielo coperto dalle nuvole che si diradavano all'orizzonte, laddove il sole si apprestava a tramontare.

Jökulsárlón

Il Viaggio continua...

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