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Da Reykjavík alla cascata Seljalandsfoss
Dopo un paio di giorni trascorsi nella capitale Reykjavík, io ed il mio compagno di viaggio, siamo pronti per iniziare il nostro Road Trip di 11 giorni attraverso questa terra meravigliosa che è l'Islanda. Alle 8:00, come preventivamente concordato, un'auto della compagnia di noleggio Cars Iceland ci passa a prendere dalla nostra Guesthouse, per portarci nella loro sede dove ritiriamo l'auto. Una volta in possesso delle chiavi della Suzuki Vitara 4x4, dopo aver sbrigato le dovute pratiche, carichiamo i bagagli e ci mettiamo in marcia verso quella che è la prima meta: il Parco Nazionale di Þingvellir.

Questo Parco Nazionale, divenuto Patrimonio dell'umanità nel 2004, è uno dei pochi posti al mondo in cui si può passeggiare nel bel mezzo di una gola generatasi a causa della deriva dei continenti. La più grande e famosa è la Almannagjá che, letteralmente, significa "gola di tutti gli uomini" ed è uno dei punti di incontro tra due faglie della crosta terrestre.
Þingvellir ha anche una enorme valenza storico-culturale, il suo nome significa "Pianura del Parlamento" (dalle parole "Þing"= parlamento, e "vellir"= pianura) ed è qui, infatti, che nel lontano 930 venne fondato uno dei primi parlamenti al mondo: l'Althing. Le assemblee in questa sede vennero interrotte nel 1799 e ripresero nel 1844 nella sede di Reykjavík.
In questo parco incontriamo la prima di una lunga, lunghissima (direi infinita!) serie di cascate: la Öxarárfoss, alta (solo) 20 metri, è davvero "piccola" rispetto alle sue sorelle maggiori ma lascia comunque impressionato chi la osserva.

Subito dopo aver mangiato qualcosa, lasciamo Þingvellir per dirigerci verso la Cascata Gullfoss (gull “dorato” e foss “cascata”) a 70 km in direzione est. Questa cascata, assieme al Parco Nazionale di Þingvellir ed ai geyser di Haukadalur, fa parte del Golden Circle (Circolo d'Oro) che è l'insieme delle bellezze naturali più famose e conosciute d'Islanda (qui, infatti, troverete il maggior numero di turisti che andranno diminuendo drasticamente man mano che si prosegue verso nord).
La Gullfoss vi lascerà stupiti con il suo doppio salto (di 11 e 21 metri), la sua portata e gli arcobaleni che, se sarete fortunati come lo siamo stati noi (ma in estate è piuttosto comune), vedrete formarsi tutt'intorno.

Dopo aver visitato questa stupenda cascata arriva il momento di dirigerci verso la valle di Haukadalur, ad una decina di chilometri di distanza, dove si trovano parecchi geyser tra cui i più grandi sono Geysir e Strokkur.
Il primo è considerato il più antico ed alto geyser del mondo e da esso deriva, per l'appunto, il nome del fenomeno geologico. Nel 1845, il Geysir, raggiunse un'altezza di ben 170 metri ma la sua attività non è costante. Infatti alterna periodi di forte attività eruttiva ad altri di estrema calma e per questo non è possibile avere la certezza di vederlo in azione.
Tale certezza, invece, è garantita dallo Strokkur che erutta regolarmente ogni 5-10 minuti e raggiunge un'altezza di 15-20 metri.

Arrivati a metà pomeriggio, ci spostiamo di 110 km alla volta della cascata Seljalandsfoss (Cascata Liquida). Questa è considerata una delle cascate simbolo del paese, ed è dotata di una particolarità non comune alle altre cascate. Il suo salto di 60 metri di altezza si può osservare, percorrendo un sentiero, anche alle sue spalle e, vi assicuro che, vista al tramonto (che abbiamo pazientemente aspettato), è uno spettacolo davvero mozzafiato! Purtroppo la foto non è delle migliori ma non essendo attrezzato a dovere e la mia Canon ha rischiato di "annegare" a causa dell'acqua trasportata dal vento!

Passate le 21:00, ci mettiamo in auto per andare verso la Guesthouse in cui passeremo la notte. Consapevoli del fatto che si trova in un posto sperduto in mezzo al nulla, ci affidiamo al navigatore che, per arrivare a destinazione, ci fa percorrere la prima gravel road del viaggio, la Dímonarvegur (Road 250). Convinti di esserci persi e non sapendo ancora fino a che punto poter spingere la Vitara su una gravel road piena di buche (più che altro ero preoccupato che qualche sasso potesse rovinare la carrozzeria, nonostante avessi fatto stipulato tutti i tipi di assicurazione, era pur sempre una macchina noleggiata!) mi limito a guidare molto lentamente. Grazie alla guida tranquilla ammiriamo paesaggi davvero fantastici e poco importa se la strada non è quella giusta. Non ci si perde finchè non è importante dove ci si trova...ed è così che arriviamo a destinazione, con un po' di ritardo ma con tanta bellezza negli occhi.

Prima piccola parentesi sulle strade in Islanda: il limite di velocità è di 90 km/h su strade asfaltate e di 80 km/h sulle gravel roads, mentre le F-roads, cioè percorsi di montagna in cui spesso bisogna anche guadare fiumi, si possono percorrere solo con alcuni tipi speciali di 4x4 e, raramente, con un normale fuoristrada.
Il limite di 90 km/h sulle strade asfaltate vi potrà sembrare assurdo ma rispettatelo! Fatelo per diversi motivi:
1. Se non volete essere multati...oltre ad i classici autovelox, potreste incontrare dei furgoncini della polizia con rilevatore di velocità che arrivano dal senso di marcia opposto al vostro.
2. Se non volete investire qualche capra...queste sono presenti OVUNQUE e, mentre nel sud del paese (più turistico e quindi maggiormente "trafficato") stanno ben attente a tenersi a debita distanza dalla strada, man mano che si va verso nord le strade diventano "di loro proprietà" e non esiteranno ad attraversarvi la strada all'improvviso! Ricordate che le assicurazioni non coprono i danni causati da un incidente con una capra!!
Il Viaggio continua...